Storia della sezione CAI di Roma

La storia del CAI e della Sezione di Roma è legata alla storia dell’Italia: nel 1861 è nato lo Stato Italiano e nel 1863 venne fondato il Club Alpino Italiano a Torino (prima capitale del Regno d’Italia); nel 1871 la capitale venne spostata a Roma e nel 1873 cinquanta personalità come scienziati, politici spesso del nord, nobili, artisti, chiesero di fondare la Sezione CAI di Roma. 

Sarà grazie ai molti soci importanti, i quali misero a disposizione le loro competenze, conoscenze, finanze, che per circa un secolo saranno possibili tante azioni della Sezione, quali la costruzione di rifugi e osservatori, la stampa di cartine topografiche e varie guide dei monti… opere importanti per il territorio e per la società. Di seguito un elenco dei fatti principali.

1873-1880

Il 20 giugno 1873, in un locale della Società Geografica Italiana (di cui 14 erano soci), ha luogo il primo incontro ufficiale dei 50 promotori della formazione di una Sezione del CAI a Roma, la 13ma in Italia. Presidente provvisorio è Giuseppe Haimann (esploratore), “il primo ad aver concepito il pensiero di una Sezione romana del CAI”. Primo Presidente eletto a luglio 1873 è Giuseppe Ponzi (romano, 70 anni, naturalista, geologo, professore di zoologia e anatomia comparata all’Università di Roma, senatore), vice Presidente il principe Emanuele Ruspoli (parlamentare, Sindaco di Roma 1874-1880 e 1892-1899), tra i consiglieri Pietro Blaserna (professore di fisica sperimentale, Rettore all’Università di Roma nel 1874-1877, poi Presidente dell’Accademia dei Lincei nel 1904-1916, Vice Presidente del Senato dal 1906 al 1918). La prima uscita collettiva doveva essere al Tuscolo ad ottobre, ma viene annullata per maltempo, quindi sarà organizzata il 31 luglio 1874 sul Monte Artemisio (Castelli Romani), poi il 1° novembre 1874 sul Monte Soratte: quelle che oggi sono semplici escursioni all’epoca erano delle imprese, con partenze prima dell’alba e lunghi avvicinamenti. La prima sede sociale è presso la Società Geografica Italiana (in via Frattina, poi a Palazzo Wedekind a Piazza Colonna).

Dal 1875 al 1909 viene eletto per 34 anni come Presidente Giacobbe Isacco detto Giacomo Malvano (torinese, ebreo, magistrato, diplomatico, a lungo Segretario Generale al Ministero degli Esteri, fu anche senatore e Presidente del Consiglio di Stato, socio fondatore nel 1867 della Società Geografica Italiana), con lui è Vicepresidente dal 1875 al 1899 Edoardo Martinori (ingegnere, esploratore, numismatico, alpinista, sciatore, fotografo, collezionista), segretario dal 1875 al 1909 Enrico Abbate (autore di molte guide: della Provincia di Roma nel 1882, del Gran Sasso nel 1888, dell’Abruzzo nel 1903). Tra i molti soci importanti di questo periodo il Duca Onorato Caetani (parlamentare, Presidente della Società Geografica Italiana 1879-1887, Sindaco di Roma 1890-1892, Ministro degli Esteri nel 1896) ed il Duca Leopoldo Torlonia (parlamentare, Sindaco di Roma 1882-1887). Dal 1876 il CAI Roma ha una sede sociale propria, in via del Collegio Romano 26 (nel palazzo del Ministero dell’Istruzione, ora del Ministero dei Beni Culturali, al lato del liceo Visconti e vicino al Parlamento: fino agli anni ’90 le sedi del CAI Roma furono tutte nel centro storico, spesso grazie a soci benestanti o importanti). Nel 1877 viene organizzata una importante ascensione notturna del Monte Gennaro, viene costituita la Sottosezione di Subiaco; nel 1879 il CAI Roma interviene in aiuto degli inondati del Tirolo, degli sfollati dall’eruzione dell’Etna; nel 1880 la Sezione costruisce l’Osservatorio Meteorologico di Guadagnolo.

1880-1890

L’attività escursionistica della Sezione è intensa, circa 400 uscite nei primi 25 anni, con numerosi veri e propri trekking: da Roma a Civitavecchia, a Sulmona, a Reggio Calabria, a Milano e Venezia, a piedi e con la salita delle montagne incontrate. Numerose le iniziative di interesse scientifico e culturale: nel 1881 il restauro degli affreschi del Santuario della Trinità di Vallepietra (Simbruini), nel 1882 vengono fatte varie stazioni termopluviometriche (Soratte, Cori, Vallepietra); nel 1884 viene progettata la Vedetta Appennina sul Gianicolo (una costruzione posta sul colle più alto, quale punto di osservazione sulle montagne: opera rimasta incompiuta, viene demolita  nel 1899); nel 1885 escursioni in Abruzzo per rilevamenti geologici e petrografici (nel 1888 viene esposta una collezione di fossili del Gran Sasso alla Esposizione Alpina di Bologna); vengono disegnate varie carte geografiche e topografiche; nel 1886 viene inaugurato il rifugio Garibaldi al Gran Sasso; nel 1887 la prima del Corno piccolo.  Dal 1887 vengono rilasciati dalla Sezione i primi “brevetti di guida dell’Appennino”: un documento di riconoscimento di prestigio, con precise norme, tariffe, zone operative (Gran Sasso, Maiella, Velino, Terminillo…), di solito si tratta di montanari locali che conoscono il territorio e che fanno occasionalmente le guide in estate, la più celebre Giovanni Acitelli di Assergi. Nel 1888 viene pubblicata la “Guida del Gran Sasso” di Enrico Abbate.

1890-1900

Nel 1890 viene inaugurato il rifugio Vittorio Emanuele II alla Maiella (adesso bivacco Pelino) fortemente voluto da Malvano, sempre nel 1890 la Sezione organizza a Roma il Congresso Nazionale del CAI. Nel 1893 la sede viene trasferita in vicolo Valdina 6 (in un ex convento, diventato della Camera dei Deputati), vengono organizzate le prime “carovane scolastiche” e costituita un’apposita Commissione Escursioni Scolastiche; dal 1893 al 1898 viene messa in funzione la Colombaia di Assergi: soci del CAI possono portare colombi in montagna e rilasciarli per inviare messaggi o in caso di necessità (in cinque anni vengono effettuati 456 voli). Nel 1898 viene festeggiato il 25° anniversario, con una escursione all’Artemisio organizzata da Abbate, un banchetto, una pergamena con i soci fondatori. 

1900-1910

Nel 1900 viene inaugurato il rifugio Umberto I al Terminillo (ora rifugio Rinaldi). Nel 1904 viene ricostituito il corpo delle guide, viene deliberata la costituzione del Circolo Speleologico Romano e della “Società degli Artisti” (tra cui Enrico Coleman): una scuola di pittori ed acquarellisti della natura. Nel 1908 l’Italia è sconvolta dalla tragedia del terremoto di Messina, molti soci vanno nella zona per prestare aiuto; viene inaugurato il rifugio Duca degli Abruzzi al Gran Sasso; viene fondato lo Ski Club Roma (poi Gruppo Romano Skiatori, con il fascismo italianizzato in Gruppo Romano Sciatori, dagli anni ’40 Sci CAI Roma); a fine anno viene fondata la sezione di Roma della SUCAI (allora Stazione Universitaria del CAI), inaugurata con una salita invernale del Corno Grande il 1/1/1909. L’ultimo atto della presidenza Malvano fu la sottoscrizione di obbligazioni per la costruzione di un rifugio sul Velino.

1910-1920

L’on. Attilio Brunialti (vicentino, giurista, geografo, scrittore, deputato) è Presidente nel 1910-1913, con Vice Enrico Abbate e il principe Scipione Borghese (Presidente della Società Geografica Italiana dal 1916 al 1921), tra i consiglieri Guido Baccelli (Ministro della Pubblica Istruzione), Leonida Bissolati (alpinista, direttore dell’Avanti!), il Duca Francesco Caffarelli, Vincenzo Sebastiani. Brunialti cura i rapporti con la Sede Centrale, stabilisce diritti e doveri dei direttori di gita, fa stampare cartoline di montagna del CAI, istituisce l’archivio fotografico, istituisce la commissione stampa. Nel 1910 l’Istituto Geografico De Agostini pubblica una carta dell’Abruzzo in collaborazione con il CAI. In questi anni vengono promosse importanti manifestazioni invernali (1910 a Roccaraso e Rivisondoli, 1913 a Ovindoli, dove il Gruppo Romano Skiatori ha una stazione-rifugio); nel 1910 viene costituita la Commissione Ambiente, vengono sviluppate alcune stazioni climatiche sugli Appennini.

Guido Fusinato (di Castelfranco Veneto, alpinista, giurista, già Ministro della Pubblica Istruzione e Segretario agli Esteri) è Presidente per un solo anno nel 1914, in quanto muore prematuramente a soli 54 anni; cerca di ristabilire la pace interna ed appianare i dissidi con la Sede Centrale, tiene in grande stima Allievi, Gallina e Acitelli, che avevano inserito il Torrione Cambi nella Traversata delle Tre Vette al Gran Sasso. 

Dal 1914 al 1920 diventa Presidente Gianbattista Miliani (economista, industriale delle cartiere di Fabriano, Ministro dell’Agricoltura, poi senatore, speleologo); nel 1915 Avezzano e la Marsica sono sconvolti da un terremoto (vari soci, tra cui Ettore Segrè e Vincenzo Sebastiani partono per prestare soccorso); dal 1915 al 1918 c’è la prima guerra mondiale, cui partecipano ben 95 dei 300 soci della Sezione (muoiono Vincenzo Sebastiani ed altri); nel 1918 viene aperta la via Chiaraviglio al Corno Piccolo e nel 1919 il camino Jannetta al Torrione Cambi; nel 1919 nasce ufficialmente l’ESCAI (Escursionismo Scolastico del Club Alpino Italiano) e viene costituita una Commissione ESCAI, che sostituisce la Commissione Escursioni Scolastiche già esistente in Sezione. Il Presidente Miliani presiede la Commissione “Pro Montibus et Sylvis” per l’istituzione dei primi Parchi Nazionali: degli Abruzzi e dello Stelvio. Nel 1920 la Sezione organizza a Roma il Congresso Nazionale del CAI. Fino alla fine della prima guerra mondiale i soci sono 200-250.

1920-1930

Tra il 1921 ed il 1926, sotto la presidenza di Gustavo Giovannoni (ingegnere, architetto ed urbanista, progettò la città universitaria), i soci aumentano molto, sale anche il numero di direttori di gita (1 ogni 30 soci!), guide e portatori (oltre 60). Nel 1921 comincia la stampa del “Bollettino” della Sezione (efficace strumento di divulgazione di idee e comunicazione). Nel 1922 vengono organizzate dalla SUCAI di Roma le Prime Olimpiadi Universitarie Italiane a Roccaraso, a febbraio il monsignor alpinista Achille Ratti diventa Papa Pio XI, il 22 ottobre 1922 viene inaugurato il rifugio Vincenzo Sebastiani al Velino, Giovannoni segue la realizzazione di questo e di altri rifugi in Abruzzo, entra nel CdA del Parco Nazionale d’Abruzzo istituito con Legge 1/1/1923. Nel 1923 viene festeggiato il 50° anniversario della Sezione, con organizzazione del Congresso Nazionale CAI a Roma, cerimonia in Campidoglio (sala degli Orazi e Curiazi) con il Principe di Piemonte ed altre autorità, patronato del rifugio Sasso Nero in Valle Aurina, ricordo dei 315 soci CAI e SUCAI caduti in guerra, escursione al Monte Artemisio. Nel 1924 viene organizzata una importante escursione scolastica notturna sul Monte Gennaro con 350 ragazzi, un attendamento al Parco Nazionale d’Abruzzo, la stampa del libro “Fra i monti del Lazio e dell’Abruzzo” di Enrico Abbate. Nel 1925 le autorità fasciste sciolgono ESCAI e SUCAI in tutta Italia, sostituendole con GIL (Gioventù Italiana del Littorio) e GUF (Gruppi Universitari Fascisti), viene organizzata una mostra di fotografie alpine a Palazzo Salviati (alla presenza del Principe ereditario e del Ministro della Pubblica Istruzione) e viene superata la quota di 1.000 soci, grazie soprattutto ai soci giovani, universitari, sciatori, alle varie manifestazioni di propaganda e feste (dell’uva, degli alberi, dei fiori, del costume alpigiano); nel 1926 il Rifugio Kasseler Hutte in Alto Adige viene assegnato al CAI Roma che lo rinomina Rifugio Roma. 

Dal 1927 al 1942 il CAI viene incluso nel CONI, e poi controllato direttamente dal Partito Nazionale Fascista: i vertici non vengono più eletti democraticamente, ma nominati con Decreto del Capo del Governo, su proposta del Segretario del Partito Fascista.

Dal 1927 al 1928 viene nominato Presidente CAI Roma l’on. Giuseppe Bottai (giovane giornalista, professore universitario, poi Ministro delle Corporazioni 1929-1932, Presidente INPS 1933-1935, Governatore di Roma 1935-1936, Ministro dell’educazione nazionale 1936-1943): nuova dirigenza e nuova “intonazione politica”, cameratismo fra i soci. Nel 1927 viene organizzata una “carovana” in Alto Adige, da Brunico al rifugio UNITI, Fedaia, Agordo, si organizza la prima coppa Faelli tra ragazzi, Rossi ed Oristano conquistano la parete est del Pizzo Deta, la Sottosezione di Rieti diventa Sezione; nel 1928 Cicchetti apre la parete NO della vetta orientale del Corno Grande, lungo il canale, Cambi fa la prima traversata integrale delle 3 vette del Corno Grande al Gran Sasso, una Circolare CAI precisa che i soci SUCAI appartengono ai Gruppi Universitari Fascisti (GUF), vengono lanciati 4.000 colombi belgi dal terrazzo del Gianicolo per portare l’augurio di Roma al re alpinista Alberto I, in occasione delle sue nozze d’argento (voleranno compatti per 1200 chilometri, attraversando le Alpi, senza subire perdite). Bottai si dimette in quanto diventato Ministro. 

L’on. Tommaso Bisi (scrittore milanese, eletto deputato alla Camera e trasferitosi a Roma, Presidente dell’Ente Nazionale per la Cinematografia) è nominato Presidente CAI Roma dal 1929 al 1931. Nel febbraio 1929 due giovani universitari di Roma, Cambi e Cicchetti, muoiono di freddo e di fame dopo il tentativo di fare la prima invernale della via Chiaraviglio-Berthelet al Corno Piccolo ed essere rimasti 3 giorni al rifugio Garibaldi per una tempesta di neve, ad aprile la sede Centrale del CAI viene trasferita a Roma (fino al 1943), vengono stipulati accordi con la Federazione Escursionistica e l’Opera Nazionale Dopolavoro. Nel 1930 la Sezione si impegna nei rifugi: acquista il terreno e la struttura del rifugio Franchetti a Ovindoli, ristruttura il rifugio Sebastiani, amplia il rifugio Duca degli Abruzzi, il partito fascista impone il fascio littorio sul gagliardetto sociale (inaugurato in occasione della giornata del CAI sul Velino), con critiche e allontanamenti. Nel 1931 viene costituita la Sottosezione di Tivoli (sciolta nel 1937), poi quelle di Frosinone, Avezzano, Subiaco, Spoleto.

1930-1940

Dal 1932 al 1937 viene nominato Presidente CAI Roma il duca Carlo Caffarelli (sciatore, primo Presidente dello Ski Club 1908-1934), in un periodo in cui è forte la presenza del partito. Nel 1932 viene costituita una Scuola di Roccia e si fanno i primi corsi, con Bruno Fabjan e Marcello del Pianto; nel 1933 la Sottosezione di Rieti diventa Sezione. Nel 1935 la sede si trasferisce in via Gregoriana 34 (dietro la scalinata di Piazza di Spagna, accanto alla casa del barone Carlo Franchetti), viene venduto il rifugio Franchetti di Ovindoli, il “Bollettino” mensile viene sospeso e sostituito con il “Foglio”, Edoardo Martinori muore e chiede di essere seppellito al Gran Sasso (sta in un tumulo a forma piramidale poco sopra il Garibaldi). Nel 1936 il CAI Roma pubblica la guida “Parco Nazionale d’Abruzzo”, amplia il rifugio Duca degli Abruzzi (entra in funzione la funivia del Gran Sasso e apre l’albergo di Campo Imperatore). 

Nel 1937 la Sezione viene “Commissariata”, inasprendo il clima di severità ed austerità, vengono costituite molte Sottosezioni presso Ministeri (Lavori Pubblici, Guerra, Corporazioni), Aziende ed Istituti Nazionali (INA, FATME, Alfa Romeo, Istituto Italiano Cambi, INFAL, BNL, AGIP), viene eliminata qualsiasi manifestazione sociale non alpinistica, l’attività sciistica viene utilizzata come addestramento per le truppe alpine, anche il “Foglio” viene abrogato.

Per il solo 1938 è Presidente l’on. Giovanni Vaselli, il quale cerca di affermare il CAI quale Ente organizzatore di tutte le manifestazioni sportive di montagna, ma si dimette a fine anno per impegni professionali. I soci Carlo Caffarelli e Ardito Desio entrano nel Consiglio Direttivo Centrale del CAI, con Guido Brizio e Sandro Datti Revisori dei Conti. Il regime fascista, con Regio Decreto Legge, cambia nome al CAI: da Club Alpino Italiano a Centro Alpinistico Italiano.

1940-1950

Guido Brizio (alpinista triestino) viene nominato Presidente dal 1939 al 1944: comincia un periodo di “obbedienza pronta, cieca, assoluta”. A seguito delle leggi razziali e Circolare del Presidente Generale CAI, i soci ebrei vengono identificati ed espulsi: oltre 150 soci, tra cui Roberto Almagià (responsabile Commissione Ambiente, poi Presidente Società Geografica Italiana), Guido ed Emma Castelnuovo (matematici), Camillo Crema (membro Consiglio Direttivo, Presidente Società Geologica Italiana), Giovanni Enriques (futuro proprietario della Zanichelli), Carlo Franchetti (Presidente Circolo Speleologico Romano), Dora Hallenstein De Beer (Presidente Ladies Alpine Club), Franco Modigliani (futuro premio Nobel in economia), Luciano Morpurgo (scrittore), Nella Mortara (fisica), Alberto Pincherle Moravia (scrittore), Bruno Pontecorvo (fisico), Aldo Segre (geologo), Emilio Segrè (futuro premio Nobel per la fisica), Bruno Zevi (architetto). Sempre nel 1939 viene fatto un corso di Roccia alla palestra di Sante Marie, diretto da Fausto Zapparoli, viene costituita la Sottosezione dell’industria Parodi Delfino a Colleferro, viene progettato un rifugio a Campo Staffi da intitolare al Maresciallo Graziani. Nel 1940 il CAI Roma prende in gestione 7 rifugi nel Parco Nazionale d’Abruzzo (Forca d’Acero, Forca Resuni, Prato Rosso, Coppo dell’Orso, Belvedere della Liscia, Pesco di Jorio, Morrone del Diavolo), organizza a Roma ed all’Aquila una conferenza con Comici, poco prima della sua morte. Nel 1941 il CAI passa alle dipendenze del Partito Nazionale Fascista, la Sezione è “pronta a cedere oneri ed onori” dell’ESCAI alla GIL (Gioventù Italiana del Littorio), il CAI Roma dona al Museo Nazionale della Montagna i modelli dei rifugi della Sezione (Umberto I, Vittorio Emanuele II, Garibaldi, Duca degli Abruzzi, Sebastiani) e copia delle Guide pubblicate. Nel 1942 quasi 300 soci vanno in guerra (molti non tornano), la Sezione di Frosinone torna ad essere Sottosezione, il CAI Roma supera per la prima volta i 2.000 soci. Nel 1943 esce la guida sul Gran Sasso di Carlo Landi Vittorj e Stanislao Pietrostefani. Nel 1944 Brizio diventa Reggente del Convegno delle Sezioni Centro Meridionali. 

Dal 1944 al 1947 assume la presidenza l’on. Carlo Manes (avvocato, giornalista, uno dei dirigenti della resistenza armata): provvede al riassetto generale ed a rinsaldare le forze sociali (all’Assemblea soci di dicembre partecipano ben 273 soci), vengono raccolti e portati viveri e vestiario alla popolazione abruzzese, tutte le Sottosezioni vengono sciolte per disposizioni superiori, riprendono le escursioni scolastiche (sospese dal partito fascista). Nel 1945, visto che i rifugi erano devastati e spogliati, viene acquistato un appartamento a Filettino come base per le attività sezionali in zona, viene incoraggiata l’organizzazione di gite e accantonamenti, tra cui una settimana all’Etna. Nel 1946 si ricostituisce la SUCAI (Sottosezione Universitaria del CAI) di Roma, viene organizzato un accantonamento UGET, una escursione al Gran Sasso con 200 soci, una mostra di pittura. Nel 1947 si tiene a Roma il primo Convegno delle Sezioni Centro Meridionali del CAI.

1950-1960

Presidente CAI Roma dal 1948 al 1953 è Guido Mezzatesta (avvocato, alpinista) il quale gestisce lo spirito indipendente della SUCAI, le tensioni ideologiche lasciate da fascismo e guerra, fa una radicale revisione delle attività e dei regolamenti (SUCAI, gite, biblioteca), disciplina le norme finanziarie dei gruppi e definisce la figura del direttore di gita, ripristina le commissioni tecniche e scientifiche. Nel 1948 si festeggia il 75° dalla fondazione, il CAI Roma organizza il Congresso Nazionale CAI (con la partecipazione del capo del Governo Alcide De Gasperi, ricevimento e benedizione del Papa Pio XII a Castel Gandolfo), organizza una raccolta fondi per ricostruire il ponte di Bassano, alcuni soci (Paolo Consiglio, Raoul Beghé, Marino Dall’Oglio, Luciano Sbaraglia) aprono la via SUCAI alla parete est della Vetta Occidentale del Corno Grande, viene fondata la Scuola di Alpinismo SUCAI Roma. Nel 1949 la Sezione organizza accantonamenti a Colfosco in Val Badia, a Ponte di Legno, al rifugio Roma. Nel 1950 il CAI Roma organizza accantonamenti estivi al Rifugio Roma in Val Pusteria, all’Alpe Veglia ed in Val Gardena, aumenta l’escursionismo scolastico con Pettenati. Nel 1951 si organizzano corsi di formazione per direttori di gita, i ragazzi nelle escursioni scolastiche vengono chiamati “aquilotti”, vengono organizzati molti accantonamenti estivi. Nel 1952 vengono sospese le gite culturali (festa delle castagne e simili), viene pubblicata la guida dell’Appennino centrale di Landi Vittorj, organizzate mostre di pittura e fotografie montane, costituiti vari gruppi corali (famoso il sestetto Penna Nera), celebri le serate cinematografiche e le conferenze organizzate al Planetario da Pakanowski. 

Nel 1953 comincia la lunga presidenza del conte Alessandro Datti (alpinista, sciatore, speleologo): a maggio 1953 viene rifondato il gruppo ESCAI (Escursionismo Scolastico del Club Alpino Italiano) grazie all’opera di Carlo Pettenati, vice Presidente e responsabile della Commissione Gite, si contano centinaia di soci giovani e vengono organizzati “accantonamenti” nazionali di giovani al rifugio Roma, nasce la rivista sezionale “L’Appennino” – Notiziario Bimestrale del CAI Roma (al posto del Bollettino sezionale, resoconto dell’attività della Sezione, occasione di conoscenza, stimolo), viene organizzato un “accantonamento” per i soci anziani a Borca di Cadore, il 22/11/1953 viene costituito il Comitato di Coordinamento delle Sezioni Centro Meridionali (con riunioni annuali per parlare di rifugi, giovani, Assemblee Delegati, soccorso alpino…). Nel 1954 i soci aumentano, stimolati anche dall’impresa nazionale sul K2 (viene organizzata una cerimonia con gli alpinisti della spedizione e la prima proiezione mondiale del film K2 al cinema Barberini), i corsi di roccia della Scuola SUCAI hanno grande successo. Nel 1955 viene inaugurata la via ferrata Brizio al Gran Sasso. Nel 1956 viene stampata nella collezione “Guide dei Monti d’Italia” del CAI-TCI la “Guida dell’Appennino centrale” di Carlo Landi Vittorj, viene organizzato sul monte Gorzano il primo raduno delle Sezioni Centro Meridionali, 317 giovani partecipano all’accantonamento nazionale ESCAI al rifugio Roma, viene organizzato il “Gran Premio primi sci” a Campocatino, la SUCAI stampa un numero sul primo decennio. Nel 1957 viene formalizzata la Scuola di Alpinismo SUCAI con direttore Paolo Consiglio, mentre Franco Alletto è responsabile della SUCAI. Nel 1958 la Scuola di Alpinismo SUCAI diventa Scuola Nazionale, viene festeggiato il cinquantenario del rifugio Duca e posata la prima pietra del Franchetti, viene organizzata una mostra sull’alpinismo al Gran Sasso, con Alberto Vianello viene intrapreso un radicale riassetto della Biblioteca. Nel 1959 viene organizzata con successo un’importante spedizione (con Fosco Maraini, Franco Alletto, Paolo Consiglio, Giancarlo Castelli Gattinara, Silvio Jovane, Franco Lamberti Bocconi, Enrico Leone, Carlo Alberto Pinelli, tutti tra i 24 ed i 32 anni) per la conquista del Saraghrar Peak di 7.349 m nell’Indukush (tra Pakistan e Afganistan). Nel 1960 (dopo 2 anni di lavori) viene inaugurato il rifugio Carlo Franchetti al Gran Sasso, importante punto di riferimento per alpinisti ed escursionisti.

1960-1970

Nel 1960 viene fondato il primo gruppo “Anziani”, viene ricostituita la Commissione scientifica che diventa Commissione Protezione Natura Alpina. Nel 1961 una spedizione nell’Himalaya (Punjab – India) porta Franco Alletto, Paolo Consiglio, Maria Teresa e Dino De Riso sulla cima del Lal Qilà (6.349 m), c’è un’intensa attività extraeuropea: Grande Atlante, Afghanistan, Swat pakistano, etc. Nel 1963 le celebrazioni del centenario del CAI culminano con l’Assemblea Nazionale dei Delegati a Roma, un concerto del coro della SAT, una manifestazione in Campidoglio alla presenza del Presidente della Repubblica Antonio Segni, l’udienza del papa Giovanni XXIII; per il 90° del CAI Roma viene organizzata una escursione al monte Artemisio, viene pubblicato un libro per i 90 anni; la Sede si trasferisce da via Gregoriana a via Ripetta 142 (di nuovo vicino alla Camera), il CAI torna a chiamarsi Club Alpino Italiano. Alla fine degli anni ’60 la SUCAI porta il vento del 1968 nella Sezione.

1970-1980

Nel 1970 muore Alessandro Datti, finisce il mandato il Vice Presidente Carlo Pettenati, si superano i 2.000 soci.

Dal 1971 al 1974 la presidenza passa a Alberto Vianello. Nel 1971 vengono costituiti la Scuola di Sci Alpinismo e il Gruppo Speleologico. Nel 1972 viene inaugurato il sentiero attrezzato Pier Paolo Ventricini al Gran Sasso, una spedizione nel Kashmir sale il Monte Kolahoi 5425 m. Nel 1973 ricorre il centenario della Sezione e la rivista l’Appennino pubblica vari opuscoli allegati con le cariche della Sezione e i numeri dei soci dal 1873 al 1973, muore in Nepal Paolo Consiglio (Direttore della Scuola di Alpinismo, a lui viene intitolato il premio CAI per l’impresa alpinistica di maggior valore). Nel 1974 si costituisce la Sottosezione di Velletri.

1980-1990

Dal 1974 al 1984 Franco Alletto viene eletto Presidente CAI Roma: alpinista di fama, responsabile SUCAI, componente di spedizioni alpinistiche, dà impulso all’alpinismo ed altre attività quali lo sci (sia fondo escursionismo che scialpinismo). Nel 1979 il CAI Roma dona il rifugio Garibaldi al Gran Sasso alla Sezione CAI L’Aquila. Nel 1982 nasce il coro del CAI Roma, per diffondere e conservare le canzoni di montagna e popolari; il CAI Roma supera per la prima volta i 3.000 soci. Nel 1983 si forma la sottosezione di Mandela. Nel 1984 la Commissione PNA diventa Tutela Ambiente Montano (TAM).

Dal 1984 al 1987 è Presidente Bruno Delisi: i rifugi Duca degli Abruzzi e Sebastiani rifioriscono grazie alla gestione di soci e giovani ragazzi dell’ESCAI. Nel 1985 il CAI Roma organizza con il CONI il primo Convegno nazionale di arrampicata sportiva, montando una parete artificiale al Foro Italico (7.569 presenze, con Guide e Istruttori, dimostrazioni del Soccorso Alpino), viene costituita la Delegazione CAI Lazio (per coordinamento e gestione rapporti con gli Enti). Nel 1986 il CAI Roma organizza l’Assemblea Nazionale del CAI a Roma all’Auditorium dell’EUR, con la presenza di Reinhold Messner. Nel 1988 i soci sono più di 4.000!2000-2010

Nel 2000 viene organizzata una spedizione sul Cho Oyu, primo 8.000 romano. La valorizzazione delle risorse umane ed economiche ha riportato la Sezione a essere un punto di riferimento per chi a Roma pratica l’escursionismo, l’arrampicata sportiva, l’alpinismo, lo sci di fondo, lo scialpinismo, la speleologia, la mountainbike, i soci aumentano da 2.000 a 3.000. Continua l’impegno per i rifugi della Sezione, tra lavori di ristrutturazione e adeguamenti vari, resi possibili grazie all’opera instancabile e appassionata del responsabile Sergio Allegrezza e al contributo prezioso dei soci. L’alpinismo giovanile sotto la guida di Livia Steve coinvolge di nuovo molti ragazzi. I tanti corsi (escursionismo, arrampicata e alpinismo, sci di fondo e scialpinismo, speleologia) proposti dal CAI Roma hanno sempre un gran numero di partecipanti. Negli ultimi anni nasce l’attività cicloescursionistica, molto attiva. Sono Presidenti della Sezione Pietro Stocchi e Roberto Niolu.

1990-2000

Dal 1987 al 1993 il Presidente è Gino Mazzarano. Nel 1988 il rifugio Franchetti viene preso in gestione da Luca Mazzoleni. Dopo il boom delle iscrizioni degli anni ‘80 i soci diminuiscono: in parte a causa del distacco delle sottosezioni diventate Sezioni di Palestrina (1987), Frascati (1989), Tivoli (1990), Colleferro (1996), che hanno meno spese e possono avere quote più basse, in parte per la nascita di numerose associazioni escursionistiche alternative. Nel 1992 viene costituito il gruppo MTB. Dal 1993 al 1994 è Presidente Giampietro Nattino; nel 1993 si festeggiano i 120 anni della Sezione con una manifestazione al cinema Capranica, saluti di autorità e concerto di cori alpini. Gino Mazzarano è di nuovo Presidente di Sezione dal 1994 al 1996: nel 1994 il CAI Roma acquista la personalità giuridica, la sede viene spostata da Via Ripetta a Piazza Sant’Andrea della Valle 3 (vicino al Senato), poi Corso Vittorio Emanuele II 305; i rifugi vengono progressivamente restaurati e messi a norma (grazie alla passione dei gestori, di alcuni soci, l’impegno della Sezione); la Biblioteca viene intitolata ad Alberto Vianello, nel 1995 viene riconosciuta dalla Soprintendenza del Lazio “di notevole interesse storico” e nel 1996 il Ministero dei Beni Culturali riordina l’archivio storico del CAI Roma e ne pubblica un inventario nell’archivio di Stato. Nel 1995 viene fondato il Gruppo Fondisti Escursionisti, Mazzarano diventa Presidente del Convegno Sezioni Centro Meridionali.

L’avv. Carlo Cecchi è Presidente dal 1996 al 2002: nel 1997 comincia la collaborazione con la ASL RM1 per l’attività di montagnaterapia; viene ristrutturato il rifugio Sebastiani al Velino (con un mutuo di 10 anni) e dato in gestione ad una cooperativa con giovani accompagnatori di alpinismo giovanile. Nel 2000 viene organizzata con successo una spedizione sul Cho Oyo (primo 8.000 romano) con a capo Giorgio Mallucci; la sede si sposta in via Galvani 10 a Testaccio, presso una struttura scolastica del Comune di Roma. 

2000-2010

Dal 2002 al 2008 il Presidente CAI Roma è Pietro Stocchi, sciatore bergamasco, la Sezione torna ad essere un punto di riferimento a Roma per chi pratica attività di montagna. Nel 2004 si ricostituisce il gruppo ciclo CAI, la Biblioteca viene inserita dal Comune di Roma nelle biblioteche di interesse locale, comincia la collaborazione di alcuni soci pensionati con un’altra ASL RM2 per la montagnaterapia. Nel 2005 si ricostituisce ufficialmente il Gruppo Senior con Fiorangela Bellotti, dal 2005 al 2014 l’alpinismo giovanile con la responsabile Livia Steve coinvolge di nuovo centinaia di ragazzi (oltre il 10% dei soci) e si torna ai tempi d’oro dell’attività. Continua l’impegno per i rifugi della Sezione, tra lavori di ristrutturazione e adeguamenti vari, resi possibili grazie all’opera instancabile e appassionata del responsabile Sergio Allegrezza e al contributo prezioso dei soci: dal 2004 al 2007 viene fatta una grossa ristrutturazione del rifugio Duca, che nel 2008 fa 100 anni. Nel 2008 il CAI Roma supera nuovamente i 3.000 soci. Importante l’attività culturale, con conferenze e celebrazione dei 130 anni della Sezione, realizzati il primo corso base di escursionismo e uno stand alla Fiera di Roma con dimostrazione di arrampicata su parete artificiale.

2010-2024

Dal 2008 al 2014 Roberto Niolu viene eletto Presidente CAI Roma, i tanti corsi hanno sempre un gran numero di partecipanti e continua il trend positivo dei soci. Nel 2010 la Sezione perde la proprietà e con essa l’affitto del rifugio Roma in Val Pusteria. Nel 2012 il Gruppo Ciclo organizza un Convegno nazionale di ciclo escursionismo. Nel 2013 si festeggiano i 150 anni del CAI, con 3 trekking provenienti da tutt’Italia e convergenti a Roma, dove viene organizzata una festa con buffet nel giardino della Sezione; viene fondata la Scuola Sezionale di Escursionismo, per iniziativa di Roberto Bernardi. 

Dal 2014 al 2020 è Presidente il giovane alpinista Daniele Funicelli, il Direttivo è composto da un gruppo forte ed attivo, che cura le varie attività e rilancia la comunicazione e le manifestazioni culturali. Nel 2015 si riuniscono lo Sci CAI e il Gruppo Fondisti Escursionisti, diventando Gruppo Fondisti Sci CAI Roma. Nel 2016 si riforma la Commissione Sentieri, il gruppo di montagnaterapia si costituisce come gruppo del CAI Roma. Nel 2017 si costituisce il gruppo di Torrentismo, per iniziativa di Massimo Todari. 

Dal 2021 al 2026 Giampaolo Cavalieri è Presidente CAI Roma: la pandemia di coronavirus blocca le attività, ma appena possibile si riprende. Nel 2021 si costituisce il gruppo “Juniores”, la Sezione compra una sede a via di monte Testaccio 64. Nel 2022 viene costituito il gruppo “Family CAI Roma”, per iniziativa di Marco Conte, l’ultimo nato con uno sguardo al futuro. Nel 2023 si festeggiano i 150 anni della Sezione, la nuova sede viene ristrutturata, la Sezione raggiunge i 4.000 soci, di cui il 37% donne, il 31% under 30, il 6,5% under 18, con oltre 170 titolati e qualificati tra accompagnatori, istruttori e operatori delle varie discipline. Nel 2024 la Sezione si trasferisce nella nuova sede a via di monte Testaccio 64, sotto al monte dei cocci.