1873-1880

Il 20 giugno 1873 ha luogo in un locale della Società Geografica Italiana il primo incontro ufficiale dei 50 promotori della formazione a Roma di una sezione del CAI, la13^ in Italia. A presiedere è Giuseppe Haimann, “il primo ad aver concepito il pensiero di una sezione romana del CAI”. Primo presidente eletto nel 1873 è Giuseppe Ponzi, professore di zoologia e anatomia comparata all’Università di Roma, vice presidenti il principe Emanuele Ruspoli (sindaco di Roma dal 1874 al 1892) e il cavalier Giuseppe Haimann. Il 31 luglio 1874 viene organizzata la prima uscita collettiva, sul Monte Artemisio; la seconda si svolge il 1° novembre sul Monte Soratte. Nel 1875 ha inizio la presidenza di Giacomo Malvano (futuro presidente del Consiglio di Stato) che durerà fino al 1909; sarà lui a promuovere nel 1877 una curiosa ascensione notturna del Monte Gennaro

1880-1890

L’attività escursionistica della Sezione è intensa, circa 400 uscite nei primi 25 anni, numerosi anche veri e propri trekking: da Roma a Civitavecchia, a Sulmona, a Reggio Calabria, a Milano e Venezia, a piedi e con la salita delle montagne incontrate. Nel 1886 viene inaugurato il rifugio Garibaldi al Gran Sasso. Numerose anche le iniziative di interesse scientifico e culturale: la costruzione dell’osservatorio meteorologico di Guadagnolo, diverse stazioni pluviometriche, il restauro di affreschi al Santuario della Trinità sui Simbruini, rilevamenti geologici e petrografici, studio di fossili, preparazione di carte geografiche, il segretario Enrico Abbate (autore di prime ascensioni al Gran Sasso) critica il monopolio sul bollettino sezionale delle “cose scientifiche”.

1890-1900

All’inizio del decennio viene inaugurata sul Gianicolo la Vedetta Appennina, punto di osservazione sulle montagna; viene inaugurato il rifugio Vittorio Emanuele II alla Maiella, dal 1893 al 1898 viene messa in funzione la Colombaia di Assergi: soci del CAI potevano portarsi colombi in montagna e rilasciarli in caso di necessità o per inviare posta, in cinque anni vennero effettuati 456 voli. Vengono organizzate diverse “carovane scolastiche”. Il corpo sociale fino alla fine della 1a guerra mondiale rimarrà fermo alle 200-250 unità. Dal 1887 vengono rilasciati dalla Sezione i primi “brevetti di guida” per l’Appennino.

1900-1910

Nel 1900 viene inaugurato il rifugio Umberto I al Terminillo e nel 1908 viene inaugurato il rifugio Duca degli Abruzzi al Gran Sasso; si tratta di rifugi incustoditi che sono di grandissimo aiuto agli alpinisti romani e abruzzesi, sia pure danneggiati dalle intemperie e dai vandali (anche allora!). La Sezione di Roma delibera nel 1905 la costituzione di un Circolo Speleologico e nel 1908 del primo Ski Club Romano. Ancora nel 1908 l’Italia è sconvolta dalla tragedia del terremoto di Messina, i soci più validi del CAI romano accorrono nella zona per prestare aiuto; la Sezione di Bakù del Club Alpino del Caucaso affida alla Sezione di Roma una cospicua somma pro terremotati.

1910-1920

Ha termine la lunga presidenza Malvano e il segretariato di Enrico Abbate. L’on. Brunialti presidente nel 1910-1913, difende il Gruppo Romano Sciatori (considerati poco alpinisti) e promuove importanti manifestazioni invernali (1910 a Roccaraso, Rivisondoli e 1913 a Ovindoli, dove il GRS aveva costituito una stazione-rifugio invernale). Guido Fusinato, già ministro della pubblica istruzione, è presidente per un anno nel 1914 e terrà in grande stima Allievi, Gallina e Acitelli, che avevano inserito il Torrione Cambi nella Traversata delle Tre Vette al Gran Sasso. Gli succede lo speleologo on. Giovanni Battista Miliani nel 1915, quando Avezzano è sconvolta da un terremoto: fra i primi ad accorrere i soci ingegneri Ettore Segrè e Vincenzo Sebastiani; quest’ultimo morirà a Gorizia durante la prima guerra mondiale, a cui parteciparono 95 dei 300 soci della Sezione.

1920-1930

Ultimo atto della Presidenza Miliani, che apre una sottoscrizione di obbligazioni rimborsabili per il rifugio Sebastiani al Velino, che verrà inaugurato alla presenza del Principe di Piemonte nel 1922, consacrato ai soci caduti in guerra. Sotto la presidenza di Gustavo Giovannoni (1921-1926), eminente architetto, sale il numero di direttori di gita, guide e portatori. Il CAI Roma organizza con successo varie escursioni scolastiche, 350 ragazzi a una gita notturna sul Monte Gennaro, 200 sul Soratte. Nasce l’ESCAI (Escursionismo Scolastico del Club Alpino Italiano). Nel 1923, anno del cinquantenario, viene raggiunta quota 1000 soci. Nel 1927 è presidente l’on. Giuseppe Bottai: nuova “intonazione politica”, per altro cameratismo fra i soci e spirito di solidarietà verso i valligiani. Nel 1928 il lancio di 4000 colombi belgi dal terrazzo del Gianicolo per portare l’augurio di Roma al re alpinista Alberto I, in occasione delle sue nozze d’argento; voleranno compatti per 1200 chilometri, attraversando le Alpi, senza subire alcuna perdita.

1930-1940

E’ presidente il ministro delle corporazioni on. Tommaso Bisi (1929-1931). Viene ampliato il rifugio Duca degli Abruzzi, mentre l’inchiesta disposta sul depauperamento delle zone montane viene sospesa “per disposizioni superiori”. Nel 1932 diventa presidente della Sezione il duca Carlo Caffarelli, in un periodo in cui si sviluppa la concorrenza di altre organizzazioni (ad esempio il GUF, Gruppi Universitari Fascisti). Per un solo anno, il 1938, è presidente l’on. Vaselli.

1940-1950

Guido Brizio è presidente dal 1939 al 1944. Nel 1941 il CAI passa alle dipendenze del Partito Nazionale Fascista. Nel settembre 1942 sono 292 i soci al fronte, lunga è la lista dei caduti. Nel 1943 esce la guida di Landi Vittorj e Pietrostefani sul Gran Sasso. Fausto Zapparoli dirige un corso di roccia. Dal 1945 al 1947 assume la presidenza l’avv. Manes, che nel 1919 aveva presentato l’ordine del giorno per il riconoscimento della Russia sovietica. La Sezione si fa carico della raccolta e del trasporto di viveri ai paesi abruzzesi. Sono incoraggiate le gite, gli accantonamenti, si ricostituisce il gruppo universitario (la SUCAI, Sottosezione Universitaria del CAI) e si sviluppa lo SCI CAI, che nel 1946 viene affiliato alla Federazione Italiana Sport Invernali (FISI).

1950-1960

Presidente dal 1948 al 1952 l’avv. Guido Mezzatesta, che governa le spinte centrifughe della SUCAI e le tensioni ideologiche che il fascismo e la guerra lasciavano. Celebri le serate cinematografiche e le conferenze organizzate al Planetario da Pakanowski; numerosi gli accantonamenti estivi. Nel 1953 subentra alla presidenza il socio trentennale conte Alessandro Datti, alpinista, sciatore e speleologo; viene istituita una Scuola di Alpinismo con direttore Paolo Consiglio, secondo le direttive di Franco Alletto, responsabile della SUCAI; grazie all’opera del vicepresidente Carlo Pettenati viene rifondato il gruppo ESCAI, che avrà un boom di iscritti e partecipanti; nasce la rivista sezionale L’Appennino. Per opera di Alberto Vianello viene intrapreso un radicale riassetto della Biblioteca; viene inaugurata la via ferrata Brizio. Nel 1959 viene organizzata con successo un’importante spedizione in Indukush per la conquista del Saraghrar Peak di oltre 7000 m.

1960-1970

Nel 1960 viene inaugurato il rifugio Carlo Franchetti al Gran Sasso, importante punto di riferimento per gli alpinisti. Nel 1961 una spedizione in India porta Franco Alletto e Dino De Riso sulla cima del Lal Qilà, 6349 m, nel Punjab ed è l’inizio di un’intensa attività extraeuropea: Grande Atlante, Afghanistan, Swat pakistano, etc. Le celebrazioni del centenario del CAI (1863) culminano con una manifestazione in Campidoglio alla presenza del presidente della repubblica Antonio Segni e con l’udienza concessa da papa Giovanni XXIII il 1° aprile 1963 presso la sala clementina. Nel 1964 la Sede si trasferisce da via Gregoriana via Ripetta. L’attività è in crescita in tutti i settori.

1970-1980

Muore Alessandro Datti, lo sostituisce alla guida della Sezione Carlo Pettenati, nel 1971 gli succede Alberto Vianello. Viene salito nel Kashmir il Monte Kolahoi 5425 m e viene inaugurato il sentiero attrezzato Pier Paolo Ventricini. Nel 1973 ricorre il centenario della Sezione e la rivista l’Appennino pubblica una serie di inserti con serie storiche di dati riguardanti la Sezione, muore Paolo Consiglio che per vent’anni aveva diretto la Scuola di Alpinismo, stava lavorando a un elenco di aree montane da proteggere.

1980-2000

Questi vent’anni vedono rifiorire i rifugi Duca degli Abruzzi e Sebastiani, che erano stati quasi abbandonati, mentre il rifugio Franchetti viene preso in gestione da Luca Mazzoleni. La passione dei gestori, di alcuni soci, l’impegno della Sezione, portano progressivamente al restauro e alla messa a norma degli edifici. Sono anche gli anni dei cambi di Sede: da Via Ripetta a Piazza Sant’Andrea della Valle, poi Corso Vittorio Emanuele, infine via Galvani a Testaccio. Si succedono i presidenti: Franco Alletto, Bruno Delisi, Gino Mazzarano, Giampietro Nattino, ancora Gino Mazzarano e Carlo Cecchi. Gli anni ‘80 segnano un boom delle iscrizioni, poi la nascita di numerose associazioni escursionistiche alternative, la concorrenza di nuove sezioni vicine (Frascati, Tivoli, Colleferro, che prima erano sottosezioni di Roma) che possono praticare quote più basse, i cambi di Sede, portano a una diminuzione del numero dei soci.

2000-2010

Nel 2000 viene organizzata una spedizione sul Cho Oyu, primo 8.000 romano. La valorizzazione delle risorse umane ed economiche ha riportato la Sezione a essere un punto di riferimento per chi a Roma pratica l’escursionismo, l’arrampicata sportiva, l’alpinismo, lo sci di fondo, lo scialpinismo, la speleologia, la mountainbike, i soci aumentano da 2.000 a 3.000. Continua l’impegno per i rifugi della Sezione, tra lavori di ristrutturazione e adeguamenti vari, resi possibili grazie all’opera instancabile e appassionata del responsabile Sergio Allegrezza e al contributo prezioso dei soci. L’alpinismo giovanile sotto la guida di Livia Steve coinvolge di nuovo molti ragazzi. I tanti corsi (escursionismo, arrampicata e alpinismo, sci di fondo e scialpinismo, speleologia) proposti dal CAI Roma hanno sempre un gran numero di partecipanti. Negli ultimi anni nasce l’attività cicloescursionistica, molto attiva. Sono Presidenti della Sezione Pietro Stocchi e Roberto Niolu.

2010 – ad oggi

La sede di Via Galvani, dove speriamo di rimanere per molti altri anni, viene ristrutturata. Nel 2012 la Sezione organizza un Convegno nazionale di ciclo escursionismo, nel 2013 si festeggiano i 150 anni del CAI con 3 trekking provenienti da tutt’Italia e una festa nel giardino della Sezione.